lunedì 6 gennaio 2020

Chiamatemi Anna [CON SPOILER]

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È da una vita che non scrivo qualcosa, per questo 2020 mi sono ripromessa di essere più attiva e spero di riuscirci!
Quindi, ragazzi, bentornati e tanti auguri di buon anno!

Iniziamo col botto, con una serie Netflix che ho divorato e di cui ho atteso la terza e, ahimè, ultima stagione con ansia. Anne with an E , Chiamatemi Anna in Italia. Come la sua controparte giapponese “Anna dai capelli rossi”, anche questa serie è ispirata ai romanzi di Lucy maud Montgomery e pare ne sia più fedele. E, disonore su di me, sulla mia famiglia e sulla mia mucca [cit.], non posso confermarlo. Non li ho ancora letti. Li ho, ma non ho avuto tempo per leggerli! Quindi questo articolo tratterà di quello che ho visto nella serie, senza paragoni con i romanzi.

Partiamo dal presupposto che ho letto un commento di una persona che ha giudicato questa serie come imbarazzante dopo averne guardato solo due episodi. Questa splendida mente ha anche offeso chiunque la abbia apprezzata. Alle risposte degli altri utenti ovviamente non ha saputo argomentare.
“Chiamatemi Anna” è una di quelle serie che affronta argomenti diversi nel modo giusto. Se non sapete coglierli, il problema è vostro.
Si tratta di una storia che non ha solo l’orfana Anna Shirley come protagonista ma anche altri personaggi che affrontano le difficoltà di tutti i giorni e cercano di sopravvivere in una società rigida, bigotta e altamente razzista.
Se avete letto il mio sfogo sulla Ciri di colore capirete meglio perché ho apprezzato alcune cose di questa serie che altrove mi avrebbero dato un enorme fastidio.
Prima di tutto, sono sicura che conosciate bene la trama generale: Anna è un’orfana, viene adottata da Marilla e il fratello Mattew ma quest’adozione altri non è che un equivoco. I due infatti hanno chiesto un ragazzo che aiuti alla fattoria quindi l’arrivo di Anna ha spiazzato tutti. Per farla breve, la storia si concentra sulla costruzione del rapporto di affetto tra Anna e i due Cuthbert, il superamento dei pregiudizi verso le persone che hanno i capelli rossi (da sempre ritenute portatrici di sfortuna o possedute dal demonio, basta anche solo leggere Rosso malpelo di Verga per averne un’idea), la costruzione di una fitta rete di amicizie non prive di difficoltà.
Anna è una ragazza molto colta, in orfanotrofio leggeva molto e da ciò deriva anche il suo linguaggio forbito spesso incomprensibile ai suoi amici. Ha tantissima fantasia, e questa sua dote le ha permesso di superare una vita di abusi e maltrattamenti.
L’epoca rappresentata è quella di fine 1800, un periodo pieno di cambiamenti, con la nascita di idee antirazziste e femministe. Si aprono le menti ma i piccoli paesi come Avolnea faticano ad adattarsi e questa problematica è ampiamente affrontata.
Ritorno dunque al tema del razzismo. Quando dico che le persone di colore non devono essere messe nei film, lo dico riferendomi a personaggi che in una data epoca non dovrebbero ricoprire ruoli di un certo tipo. Un generale di colore sarebbe assolutamente inadatto oltre che offensivo se la storia è ambientata nel 1800, anche se fino a metà 1900 il problema esisteva ancora.
In Chiamatemi Anna ci sono persone di colore e anche Nativi Americani. In entrambi i casi le due etnie sono rappresentate nel modo più opportuno. Entrambe sono bistrattate, emarginate e maltrattate. Il padre di Bash, amico poi di Gilbert, fu ucciso solo perché voleva un lavoro, una casa propria e una vita simile a quella dei bianchi. Per di più le persone di colore vivono in una specie di baraccopoli, tra la sporcizia e lavori disumani. I Nativi Americani invece sono al centro di una situazione che gli americani hanno spesso voluto insabbiare: il barbaro sistema educativo attuato nei loro riguardi e il rapimento dei loro bambini e, purtroppo, anche la loro letterale sparizione.
Altro tema interessante è quello dell’omosessualità. Alcune situazioni possono farci comprendere come doveva essere la vita di un omosessuale dell’epoca, obbligato a sposarsi con una donna (o uomo, dipende dal caso) solo per nascondere il proprio orientamento. È il caso del professore di Anna che voleva sposare l’alunna più anziana per cercare di nascondere quello che è davvero. Ma la realtà viene a galla, a svelarla è uno dei suoi alunni, Risultato immagini per anne with a e"Cole, omosessuale anche lui –oltre che amante dell’arte. Il professore si accanisce con particolare crudeltà nel suoi riguardi, fino a quando il ragazzo non dice apertamente che l’odio dell’uomo è in realtà volto verso se stesso. Il matrimonio non va a buon fine, ovviamente e non vedremo più il professore. Lo stesso Cole, tra l’altro, è vessato anche dai suoi compagni maschi, ad eccezione di Gilbert, e alla fine decide di trasferirsi dove si sente ben accetto, da Josephine, la zia di Diana, amica del cuore di Anna. Josephine stessa ha un segreto, è omosessuale anche lei, è vissuta a lungo con la sua compagna, dedicandosi all’arte e, dopo lo schockiniziale della scoperta, Diana accetta l’orientamento della zia. È proprio Anna, animo sensibilissimo, a dirle che se una persona è nata così, è perché Dio la ha resa tale. Ovviamente dovete contestualizzare molto il discorso. La religione è un tema molto presente ed è trattata sia negativamente che positivamente.
La religione unisce nel dolore ma crea anche diffidenza verso il diverso che si cerca di cambiare e di adattare. Così come l’omosessuale è giudicato perché Dio ha “creato uomo e donna” viene poi anche accettato in quanto creatura di Dio. L’uomo di colore è anch’esso molto credente, non sono rari i casi in cui Bash prega il Signore per la salvezza di sua moglie o affinché la sua vita vada meglio. I Nativi Americani sono ritenuti selvaggi e pagani e quindi vanno rieducati. È palese la critica all’arroganza del bianco che vuole prevaricare e appianare tutto per adattarlo alla sua mentalità.
Tutta la serie è una critica a alla mentalità retrograda, ma lo fa nel modo giusto.
Ho infatti citato il femminismo a cui è affiancata anche la libertà di parola. Nella seconda stagione il personaggio della nuova insegnante porta una ventata di aria fresca e modernità ad Avonlea. La donna insegna la scienza ai suoi alunni, fa capire loro che le differenze sono normali e spesso positive. È una donna giudicata stramba perché non porta il corpetto e guida una bicicletta a motore. Alla fine Avonlea la accetta di buon grado anche grazie ai ragazzi che si schierano dalla sua parte. Questa accettazione è la dimostrazione che, con pazienza e costanza, anche la mente più chiusa può aprirsi alle novità e usufruire dei suoi vantaggi.
Anche il femminismo è un tema molto presente, o meglio, la critica alla mentalità patriarcale del tempo. Questo perché la professoressa di Anna non è più sposata e non ha intenzione di farlo. Ama troppo il defunto marito e stando da sola non ha alcun problema, le piace la condizione in cui vive. Sulle prime Avonlea la giudica negativamente solo per questo. La pressione sociale sulle donne è davvero tanta. La stessa vita di Diana o delle altre sue compagne è stata già decisa dai loro genitori: sposarsi con un buon partito e basta. Nella terza stagione Diana parla apertamente con i genitori che cercano di girare la frittata a loro favore. Accusano Diana di egoismo, ma in realtà la ragazza vuole solo studiare ma non a Parigi, rinunciando così ad un buon partito. Alla fine la ragazza riesce a seguire Anna e a studiare dove voleva lei e non i suoi genitori. Fatto sta che proprio lei è l’emblema dell'oppressione che vigeva all’epoca. Conosciuta Anna e la sua personalità, Diana si rende conto di cosa conta davvero e si sente sempre più schiacciata dalle regole e dall’apparenza che deve rispettare. Non andare a Parigi è quindi una conquista importantissima.
L’episodio che mi ha colpita di più riguardava il tentato stupro da parte del promesso sposo di una delle compagne di classe di Anna, Ruby, durante una fiera. Mi ha colpita perché è incredibile di come quella mentalità sia ancora presente al giorno d’oggi. Perché? Beh, Anna ha pubblicato un articolo di giornale dove dice apertamente che la donna è già completa e non ha bisogno di un uomo. Chiede cosa sia davvero giusto e se quello status quo vada mantenuto. A scapito di chi incolpava la ragazza, Anna capisce che non è colpa di lei ma del ragazzo!  Una mente così aperta in un’epoca in cui si incolpa la vittima dicendo che deve riparare il danno e sposare chi le ha fatto del male. 
La libertà di parola è legata proprio all’evento accaduto. L’articolo di Anna colpisce in negativo la maschilista Commissione che decide di rubare la Macchina da Stampa. Dopo un bel po’ di sotterfugi e l’inaspettato aiuto di Rachel, amica di Marilla, la situazione sembra stabilizzarsi con l’aggiunta di tre donne così da eguagliare il numero dei membri maschili della Commissione. Rachel da questo punto di vista mi ha piacevolmente sorpresa. Non ha cambiato idea all’improvviso. Sentendosi ignorata e chiamata isterica “in quanto donna” ha deciso di Risultato immagini per anne with a e"schierarsi con Anna e aiutarla.

Insomma, questa serie non è solo la storia di una ragazza. Si concentra su diversi personaggi e le loro difficoltà, ribadisco. Bash che incontra Gilbert, si mette in società con lui e si crea una famiglia; Gilbert che, dopo aver perso il padre, lavora duramente e poi decide di diventare medico; la piccola Nativa che cerca di scappare dal collegio in cui sperava di imparare qualcosa; Cole che finalmente trova un ambiente in cui viene accettato per quello che è e coltiva la sua passione per l’arte. E poi c’è Anna, la ragazza diversa perché sognatrice, a cui le brutte esperienze non hanno intaccato il suo buon animo, la sua empatia. fa anche i suoi errori, dice bugie e spesso disobbedisce, ma proprio per questo è molto umana. La sua bontà colpisce gli altri, anche se a volte la sua estrema sincerità è più tagliente di una lama. Ma forse per questo la gente ha imparato ad apprezzarla.

Personalmente non ci ho visto una serie buonista. Certo, i discorsi religiosi lo sono ma, hei, non è così anche nel mondo reale? Fatto sta che non ci sono state modernizzazioni in senso negativo. Il fine ‘800 è stato un secolo pieno di contraddizioni e questa serie le rappresenta un po’ tutte.
Rimpiango davvero che sia l’ultima stagione. Tutte le parentesi narrative si sono chiuse tranne una, alla quale io avrei davvero voluto vedere un epilogo. Infatti le peripezie della ragazza Nativa non hanno avuto una degna chiusura, in negativo o in positivo. Ecco, se devo proprio lamentarmi, questo è il neo più grande. Voleo davvero sapere come andava a finire!

Per il resto è una serie che consiglio altamente. Chi la definisce imbarazzante o ha il cervello di uno stegosauro (piccolo quando una noce e dotato solo di funzioni basilari XD) o semplicemente è un enorme ignorante. Insegna tanto, mostra una parte della vita dell’epoca ed è molto gradevole da guardare. Di serie simili ce ne sono poche, nel senso che non si sbilanciano troppo nell’esagerazione. Non avendo letto i romanzi non so quanto sia stato aggiunto, forse Bash? I Nativi? Cole? Non saprei. Ma appena li leggerò, ovviamente, scriverò qualcosa in merito, non preoccupatevi!

1 commento:

  1. Ramin Fallah While Iran
    Would-be medical exec from Iran barred from Canada over alleged ties to Tehran's nuclear program. Ramin Fallah was labeled a security threat because he ...
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